Laboratorio del rame
Il magico negozio si trova in via Celesia e costituisce una testimonianza della storica vocazione produttiva della zona di Rivarolo, caratterizzata fino a pochi decenni fa dalla diffusa presenza di piccoli laboratori manifatturieri. Il Laboratorio del Rame di Genova ha iniziato la sua attività nel 1860, con il bisnonno di Giancarlo Faccio attuale titolare, Alessio, che andava in giro a riparare pentole e casseruole. Nei decenni a seguire si sono perfezionate molte lavorazioni, anche di elevato pregio artistico che prima di Giancarlo hanno portato avanti il nonno Giovanni e il padre Alessio che ha realizzato vere opere d’arte a cesello e sbalzo con prestigiosi incarichi anche oltre Oceano.
Il Laboratorio ha sempre usato metodi tradizionali che richiedono grande esperienza e maestria, ma anche cura dei dettagli e, oltre a vendere e mantenere i suoi prodotti per il consumo privato, collabora con ristoranti e professionisti del settore alimentare. Tra i prodotti di punta del laboratorio ovviamente la teglia per la farinata, ma anche la lucidatura di articoli nautici alterati dalla corrosione marina. Ai letti e lampadari viene effettuata la lucido satinatura, l´argento e il peltro vengono brillantati per restituire ai metalli la loro originaria bellezza.
Anche Giancarlo, pur guardando avanti, con i suoi abili collaboratori artigiani segue le tradizioni tramandate di generazione in generazione e realizza tutta la lavorazione a mano. Essendo quello di Giancarlo Faccio un laboratorio artigiano, elementi di arredo e attrezzature in parte si sovrappongono e costituiscono un insieme organico e coerente, oltrechè affascinante, con la tradizionale lavorazione dei manufatti in rame ancora oggi praticata.
Molto interessanti sono i banchi di lavoro con piastra per spianatura, una cavallina originale di fine Ottocento e tante attrezzature come martelli, mazzette e trapani. Un ambiente fantastico, un altro mondo, del quale forse entrerà a far parte il figlio di Giancarlo, Alessio, che sarà la quinta generazione.
1939
Intorno agli anni Trenta del Novecento gli edifici lungo Corso Buenos Ayres assumono un ruolo centrale rispetto all’espansione urbana verso Levante, e i piani terra sono destinati ad attività commerciali per la città. Il negozio “Costa” fu collocato vicino al famoso Teatro Augustus e dunque fu frequentato da tanti attori tra cui il grande Totò che era solito affermare “ …. costa quel che costa, ma io mi vesto da Costa....!!!”