Luigi Stagno
calzature
Il calzaturificio fu aperto sotto i portici dell’Accademia, edificio progettato da Carlo Barabino negli anni venti dell’Ottocento, insieme al teatro Carlo Felice, nella prima sistemazione della piazza dopo l’abbattimento del complesso conventuale di san Domenico. Martino Stagno – quarta generazione – porta avanti, con l’aiuto del padre Luigi, l’attività da sempre sinonimo di classe, eleganza e qualità con occhio attento alle tendenze della moda. Piccolo, elegante e raffinato, il negozio è una bomboniera liberty: le vetrine tonde “a invito” sono decorate con gli stessi motivi “a nastro” dell’interno con festoni e ghirlande legati da nastri di gusto neoclassico.
All’interno, vetrine con specchi e decori dorati, un tavolino che serve da banco, poltroncine, sgabelli, la poltroncina da “toilette” e appliques in bronzo. Anche il soffitto è in legno con un rosone centrale decorato con oro zecchino. Sopra, oggi un magazzino che ieri era il laboratorio dove il fondatore disegnava e produceva le scarpe. Vi è ancora conservato un antico centralino telefonico per collegarsi con gli altri due negozi che gli Stagno avevano in piazza Sarzano e che furono distrutti dai bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale.